Armando Lulaj | Marco Mazzi
CONTROL
Albania, 1997. A year of social and political upheavals, anarchy, controversies, emigration. The toxic seeds of neoliberalism sprouting in an already wounded country. CONTROL is a mirror of complexity encompassing history, politics, contemporary art and writing, hovering between the bluntness of a chat between friends and a delirious piece of fiction. At its core, a conversation between artists Armando Lulaj and Marco Mazzi revolving around the cornerstones of Lulaj's artistic practice, at its peripheries, elusive fragments of conceptual writing by M. Mazzi. (E.P)
“La località dov’è collocato il billboard è presso la città di Vorë, a una decina di chilometri da Tirana. Lo schermo, posizionato a nord-ovest, copre – o per meglio dire nasconde – la parte di paesaggio che va verso il villaggio di Gërdec, situato a circa due chilometri di distanza in linea d’aria dallo schermo, dove nel 2008 è esploso l’ex deposito di armi e munizioni causando, come ricordato in precedenza, la morte di ventisei persone. Un numero considerevole di armi, quelle in buone condizioni, è stato venduto nelle zone di conflitto del globo dai vari contractors albanesi e americani. L’esplosione principale di Gërdec coinvolse oltre 400 tonnellate di propellente in contenitori, distruggendo centinaia di case nel raggio di un paio di chilometri, spaccando anche i finestrini delle automobili che passavano sulla superstrada dove ci siamo posizionati. Queste sono solo alcune delle informazioni fornite dal paesaggio racchiuse dentro la trappola che forma la scena. Ci siamo avvicinati alla scena non con l’intenzione di analizzare il crimine, quello già commesso nel passato, ma neanche quello che avevamo precedentemente commesso durante la ricerca, nei giorni prima di filmare. La nostra intenzione era quella di reinscenare un altro crimine parallelo, in verità non uno ma più d’uno e per più di una volta. La durata concomitante della scena esclude così ogni narrazione definitiva e ne produce più di una.
Nella prima parte del lavoro, davanti alla telecamera posizionata sul lato della strada, che poi vediamo in lontananza anche negli scatti che abbiamo eseguito nel frattempo, si vede lo schermo, ovvero il billboard, di lato: la camera è posizionata in un punto obbligatorio di passaggio per gli abitanti della zona, le comparse”.